Quando ho visto per la prima volta le opere di Anthony Howe sono stata catapultata subito in un mondo ovattato, magico, coinvolgente e senza tempo.
Anthony Howe, maestria artigianale nel miracolo scultoreo quadrimensionale
Il suo vissuto è fatto di scelte e di scoperte legate alla magia eolica dopo un repentino cambio di casa a Washington, dove lo chiamava un alchemico mix di metafisica e di tecnica, sia informatica che meccanica.
“La mia filosofia di scultura cinetica risiede nel punto di intersezione tra ispirazione artistica e complessità meccanica. La realizzazione di uno dei miei pezzi si basa su espressione creativa, lavorazione dei metalli, e un processo di progettazione lento in parti uguali.
Ha lo scopo di modificare la propria percezione del tempo e dello spazio nel momento in cui si assiste al suo movimento”.
Spesso ricerco negli artisti di cui scrivo, abilità manuale, padronanza materica che si collega alla qualità concettuale dei propri lavori.
Ebbne Anthony progetta al computer, taglia e realizza a mano le sue sculture eoliche, raggiungendo la perfezione visiva e nel movimento.
Un viaggio nella quarta dimensione
Sfido chiunque a non rimanere incantati davanti al movimento ipnotico di queste opere. La magia comincia nella testa di Anthony e scivola in maniera continuativa e sinuosa dal CAD che usa per progettare i pezzi, al tornio per modellare il ferro e finisce senza alcun ostacolo nella dolce vibrazione che regala il vento a queste splendide composizioni.
Ogni opera, nel suo parco artistico a Orcas Island, Washington, ha un movimento sopraffino dettato solo dal vento e dal contesto in cui risiede. La dolcezza della nostra anima, grazie alla percezione di questo movimento, rimbomba dentro di noi, rendendoci testimoni di un piccolo grande miracolo in movimento che ci lascia interdetti e ipnotizzati.
E meno male che ci sono i social…
Io adoro le possibilità e i canali di espressione che hanno aperto i social media e la condivisione di massa.
Amo la possibilità di poter condividere tutto, informazioni, sapere, e anche l’arte.
L’arte in forma cinetica, secondo me, non sarebbe ora così diffusa e apprezzata se non fosse documentata, frammentata e condivisa su Youtube o su Vimeo.
I social sono amplificatori anche di bellezza, arrivano proprio diritto alla porta delle persone e riescono a traghettare quel tipo di bellezza estemporanea, come in questo caso, di cui ha sete il mondo.
Mi permetto di citare il QR Code della Cosette di Banksy, che lasciava un messaggio sociale fortissimo.
Ne ho scritto QUI.
Dove vedere una scultura di Anthony Howe in Italia
Anthony ha installato nel 2015 una sua scultura nella Valsugana, nel bellissimo parco artistico Arte Sella, the contemporary mountain, di cui parlerò molto e presto.
Anthony descrive così la sua opera italiana:
Fallo in tempo. Così dicono. Un’ idea cinetica. Qualcosa si muove; mai uguale. Il tempo. Per evitare che si muova nella mente degli spettatori. Almeno per un momento. Per proseguire con tutto il resto, ma non prima di aver notato che non sei più lo stesso. Un pezzo di legno in movimento vicino ad un altro. Uno schema di risposta che diventa progetto.
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