Cari amanti dell’arte e dell’espressione, questo periodo sospeso, anche se ho lavorato tantissimo, mi ha lasciato riflettere su cosa vorrei da questo blog e su cosa mi aspetto dal futuro. La risposta è chiara, certa e mi è subito balenata in mente: voglio diffondere cultura e pensiero artistico, in maniera più incisiva rispetto a quello che ho sempre fatto.
Un insieme di fatti e di richieste di collaborazione, ha fatto sì che, casualmente, si fossero allineati molti topic (argomenti) legati alla POP art che vi vorrei raccontare. Tutti in chiave molto contemporanea e con figure rappresentative di grande rilievo. Una di queste è l’artista bergamasco Artzano, Dario Zanoli. Questa sera, per chi vuole, ci chiacchieriamo pure in diretta sulla mia pagina Facebook.
POP art contemporanea ricca di fascino e sensazioni: Artzano
La vena che pulsa in questa arte è decisamente POP: i temi, i soggetti, la cultura che questo ragazzo classe 1976 interpreta è legata al filone di Warhol, Haring etc… Ciò che mi ha stupito e che ha fatto click nel mio cervello è sicuramente la tecnica con cui risolve il suo proposito artistico: sbobina a mano chilometri di nastro di vecchie musicassette, che magicamente diventano figure, visi, occhi, icone. Mixa il nastro con “frame” concettuali di grande impatto, come, ad esempio, la frase “cult” “il mattino ha l’oro in bocca” dietro un Jack Nicholson che sembra vivo.
Sostiene questo tipo di tecnica così sapiente, una rappresentazione figurativa di grande rilievo, che non è seconda alla precisione con fior fior di taglierino. Gli occhi di Amy Whinehouse sono vividi, Freddy Mercury, rappresentato solo dai quadri di quello che forse è il suo look più famoso, è talmente dinamico che sembra ballare.
È qui che potete riconoscere uno dei tratti distintivi che, ai miei occhi, elevano esercizio stilistico all’arte: la padronanza materica del disegno, della rappresentazione, del coinvolgimento emotivo e di quello dello spazio. Dario Zanoli ha tutto ciò, con il vantaggio di aver trovato una “chiave” intepretativa che riesce ad assolvere e compiacere molte esigenze contemplative.
Si tratta della metonimia più indovinata che abbia visto negli ultimi tempi: la musicassetta, la bobina cinematografica, diventano le immagini delle nostre passioni, degli oggetti POP della nostra (abbiamo la stessa età) adolescenza. Mantengono inalterate le loro identità, e acquisiscono quel tono vintage che sa di nostalgico e profondamente innovativo allo stesso tempo.
L’intervista: stasera ore 20:30 con Dario Zanoli
Stasera avrò il piacere di presentarvelo, in diretta sulla mia pagina Facebook. Spero che Zoom, sovraccarico in questo periodo, non dia problemi e si possa chiacchierare in libertà. Vorrei che Dario vi raccontasse la splendida mostra che visitabile da lunedì 18 maggio (doveva essere il 28, rinviata causa Covid-19) in un luogo incredibile, culturalmente parlando, che spero presto di visitare: l’Electric Cafè, di via Sant’Ottavio a Torino. Si chiama Arte a Nastro, e la raccomando a chi fosse nelle vicinanze.
Tape Art anche con plexiglass per ottenere un effetto 3D: la nuova esplorazione materica di Dario Zanoli
Dario sta lavorando su più fronti, mantenendo sempre il suo repertorio semantico. La lavorazione in più strati di plexiglass sottilissimo, rende giustizia alla capacità narrativa dei suoi volti. L’ insieme risulta al cervello e all’occhio davvero interessante.
Ecco un paio di gallerie di immagini, tutte da vedere, su alcune opere di Dario. Stasera, se sarete dei nostri, potrete porgli delle domande e soddisfare le vostre curiosità.